Stanza di Alarico

Che riposi in pace

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  1. Syder_Kaed
     
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    La camera di Alarico non era sfarzosa quanto quella in cui era cresciuto, a Castel Bramante, ma comunque più accogliente delle stanze delle locande di in cui aveva soggiornato durante il tragitto. Oltre a un letto matrimoniale e a una scrivania, c'era un armadio spazioso in cui il giovane aveva riposto i propri scarsi averi e vestiti. La finestra era spalancata, lasciando entrare la brezza notturna che, scorrendo fra i rami della vicina vegetazione, riempiva l'ambiente di un fresco aroma verdeggiante.

    Il Gherardi era in camicia da notte, seduto sulla scrivania. Piuma d'oca in mano e boccetta d'inchiostro posata affianco al gomito, era intendo vergare un diario di pelle, riempito con una grafia stretta ed elegante.

    «Novantottesimo giorno dalla mia partenza. Tardo crepuscolo.
    Sono due giorni che sono ospite presso il castello di lady Eclipse. Oltre a lei, non ho ancora avuto modo di conoscere altri residenti, esclusi naturalmente quelli che ho avuto la fortuna d'incontrare durante la sagra, ma di cui comunque ignoro tuttora i nomi. La roccaforte in cui mi trovo è immensa e, se non fosse stato per la frequenza con cui, durante l'infanzia, giocavo a nascondino con mio fratello, temo mi sarei più volte perduto. La biblioteca è altrettanto grande e non vedo l'ora di trascorrervi il mio tempo. Se ho rimandato questo piacere, è perché al momento la mia mente è troppo satura d'informazioni per riuscire ad assorbirne altre. O forse sono emozioni, non ne sono sicuro. Alessandro è stato sistemato nelle stalle e sembra trovarsi bene. Dopo il lungo viaggio, ritengo meriti una vacanza, durante la quale riposare e familiarizzare con i propri simili. Per quanto mi riguarda, necessito di aggiornare il mio guardaroba».


    S'interruppe, raccogliendo le idee prima di riprendere a scrivere.

    «Colei il cui nome non oso mettere per iscritto sembra tranquilla. La mia allegria le ha donato pace, ma dubito che sarà una condizione duratura. Devo cominciare al più presto delle ricerche al riguardo. Se c'è un metodo per migliorare la mia condizione, questo è forse il migliore luogo al mondo per trovarlo».

    Si fermò di nuovo, passandosi una mano fra i capelli, prima di continuare.

    «L'assenza di Valerio ed Eleonora è quasi insopportabile. Pensavo che il tempo avrebbe lenito la loro mancanza, ma invece non ha fatto che peggiorarla. Sono tentato di spedire loro una lettera, per assicurarli della mia incolumità, ma continuo a posticipare. Nonostante l'eloquenza di cui mi vanto, mi mancano le parole».

    Raggiunta la fine della pagina, si sposta nella successiva.

    «Naturalmente, non sono solo. Non lo sono mai, neppure nelle ore più buie della notte. Durante la veglia, posso anche lamentarmi della mia sorte avversa. Nel sonno però, dove le menzogne hanno vita breve, sono costretto a guardare in faccia alla realtà. Dopotutto, è da un anno che non faccio incubi».
     
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0 replies since 7/7/2019, 21:37   8 views
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