Eccolo lui e il suo fare da maniaco, quella veste che indossa per poco perché disturbato dall'idea di Tristan e delle sue idee malsane. Unite a quelle dello Stratega, lui che si è appena tirato la zappa sui piedi da solo tanto che sollevare il sopracciglio e assumere quel cipiglio da "coltello dalla parte del manico" con tanto di braccia incrociate è un attimo.
Potrei, in effetti.
Creare il modo.
Non è...
Il mio vampiro, ma è una frase mollata a metà con tanto di diniego del capo, lei che volge l'attenzione altrove quell'attimo per poi tornare su di lui.
Non credo sia disposto.
Kein, a lasciarla fare come richiesto, e che ancora non ha compreso l'utilità del cerchio che l'alchimista porta addosso.
E "i figli sono di chi li cresce".
Eccola riportare una frase di Gaerandir in risposta alla domanda su eventuali pretese.
Quindi sta attento ai tuoi...
Che sono al Nord abbastanza spesso, una frecciatina atta a stuzzicarlo con tanto di mezzo sorrisetto sghembo.
figuriamoci se lei non aprofitta delle parole di lui , lei che ha quella capacità innata di rielaborare e adattare tutto a suo vantaggio sbattendogli in faccia quello sguardo che fa fremere almeno quanto le parole , l'idea che potrebbe davvero farlo se non fosse che lui sa bene quanto lei abbia il terrore di quella forma . È nel fissarla che appoggia l'archetto sul primo ripiano disponibile mentre il violoncello viene accostato al muro , le braccia ora libere di appoggiarsi sulle cosce , le mani a ciondolare al centro
nemmeno io...sarebbe disposto , non lo è mai stato in tutti quegli anni anche se glielo ha sempre permesso , il tono che dichiara quel conflitto interiore ...ma è quando riporta la frase del lupo che torna in piedi .
deve solo provare a metterci le zampe sopra ..
ai suoi cuccioli anche se ha concesso loro una casa alternativa , un futuro alternativo inserendoli nella loro società
deve uccidermi per vantare qualsiasi diritto su di loro , sia chiaro Moor ..
prepotente nel concetto non nel tono , quel dito indice della destra che viene sollevato al soffitto , e quel ghigno di sfida che si sposa con il sorrisetto di lei
quindi fra una decina di giorni dovresti andare da lui ?
domanda per capire , lui che la guarda dall'alto fino al bacino , consapevole di cosa quei pantaloni stretti stiano trattenendo .
Scrolla le spalle, lo fa davanti alla presa di posizione di lui che ci si aspettava tutta ma che va minimizzata con il proprio gesto solo per il gusto di pungolarlo.
Ci metterà le mani.
Che non ne abbia intenzione lo sanno tutti, ma il rimarcare che può posarci sia zampe che mani a seconda della forma non ha prezzo, e lo stratega ne ha nominata solo una.
Si, perché?
È veloce tuttavia a passare di argomento, lei che lascia tutto il sarcasmo nel rispondere.
Non puoi lamentarti, ho suddiviso bene il tutto, ciclo con te, ovulazione al villaggio e il restante con l'alchimista.
Ah no, scherzavamo, il sarcasmo è ancora lì, come se realmente lei tenesse in piedi tre relazioni.
assottiglia lo sguardo davanti a quel suo dire , quel suo pungolarlo riuscendoci tanto da fargli incrociare le braccia sul petto , quello scollo che si apre di piu per quanto stringe quelle braccia ....
Ma lei cambia argomento , in fretta riuscendo a troncare qualsiasi ulteriore opposizione sul caso .
ovvio che lo passi con me , ti fai toccare solo da me durante la luna..
e gli sfugge quel sorrisetto soddisatto , sebbene lo sappia che non è li per farsi toccare da lui ..o magari si ..lo fa allentato la stretta delle braccia , i passi che lo portano al fianco di lei , spalla contro spalla
o mi sbaglio ?e lo sussurra volgendo il capo verso di lei , quegli occhi che ne cercano il profilo da osservare
Solo quella creatura riesce a gettarla nell'imbarazzo come non mai, lui che va a toccare tasti dolenti in cerca di una conferma per soddisfazione personale probabilmente ma che così facendo la colora di unicorno sul punto di morte, lei che si irrigidisce persino e che così gelata non riesce nemmeno a scostarsi da quel tentativo di provolamento palese.
Non sono affari tuoi...
Se concede o meno le stesse cose ad altri, lei che lo borbotta evitandone lo sguardo tanto da volgersi dalla parte opposta.
E adesso me ne vado.
Mancherebbe lo gne gne finale, tanto che è già lì a tentare di muoversi per volgersi su sé stessa sciogliendo l'intereccio delle braccia e mirando alla porta ancora aperta.
resta appoggiato a lei mentre la guarda dipingersi in volto e non solo , quel colorito che ricorda il proprio quando è lei a farlo vergognare ma stavolta ci è riuscito lui ed è soddistto piu di aver colpito nel segno che per il colore in se
sono sempre fatti miei..
lo sussurra sorridendo senza far nulla per alleviare quel suo imbarazzo perché lui non avvenna a spostarsi nemmeno quando lei dichiara di dover andare , non subito almeno .
Moor ..la chiama prima che lei prenda a fare il primo passo verso la porta
io sono sempre dalla tua parte
ed è serio in volto , privo di ogni malizia , sincero come solo un elfo può essere . Scioglie la braccia anche lui e torna a muoversi per raccogliere l'archetto per rimetterlo a posto.
se non piove domani potremmo farci un picnic al lago ..
tutti e quattro insieme , la butta li per sfruttare al massimo quei giorni insieme prima che il vampiro torni a reclamarla
Ce ne sarebbe da dire riguardo la sua frase, troppo forse, tanto da limitarsi a quel passo fermato per permetterle un'occhiata da sopra la spalla, di quelle che potrebbero voler dire tutto e nulla, apparentemente indecifrabili, il tempo di permetterle di inspirare e riprendere a sfotterlo in un qualche modo?
E se piove?
Ironica, di quell'ironia macchiata di ben poco candore che vede comunque accompagnarsi ad un'espressione che non dice altrettanto.
Dovrebbe anche finirmi.
Il ciclo, che due/tre giorni dovrebbero essere passati insomma, giusto per anticipare che il periodo "io e mia moglie" è già giunto al termine. Ma non attende risposta, si muove verso la porta da lasciare aperta una volta uscita.
quello sguardo che contiene mille parole ma che non ne viene espressa nemmeno una viene colto e ricambiato fino a quella domanda che non ha nulla di puro nonostante l'espressione di lei
come se la pioggia ci avesse mai fermato ...magari i cuccioli li lasciamo a casa..
ma quello sguardo , qudllo di lei , gliela strappa quella riga rossa sul naso , perche l'idea gliel'ha tirata fuori tutta lei , nonostante tutto lei ha sempre quel dannato potere su di lui almeno fino a quel ricordargli che i giorni sono passati ...sospira , rumorosamente
dovrebbe...come potrebbe durare un giorno in piu ..ma non la ferma , la lascia proseguire , precederlo perche una volta sistemato esce anche lui .
Deve farsi perdonare la festa mancata perché per quanto Gwaine vada trascinato agli eventi mondani, è un maestro nel mettere il muso quando si manca di farlo. Soprattutto se lo si fa per stare chiusa in casa con un maschio a caso. Quindi eccola lì, lei che sfrutta le ore diurne di riposo dell'oste per passarle al castello con i figli, che sia istruzione o meno, che ci si ritrovi esposte o meno alle incursioni degli abitanti o alle frecciatine dei dipendenti, proprio come adesso che, finito l'addestramento che ha imbastito sulla base di vecchi tomi del villaggio di Kur e le lezioni del proprio, si ritrova vittima degli strimlellamenti e delle richieste dei figli, affondata in una poltrona e con l'espressione di chi si è resa conto di avere poco alcool in corpo per sopravvivere alla giornata. Troppo poco.
figuriamoci se non sa che lei si aggira nel castello , con kein che ha soggiornato al terzo piano dopo l'ennesima "marachella" , figuriamoci se non sa quanto lei abbia bisogno di sfogarsi , di gridare o parlare o anche solo rimanere per i fatti suoi a pensare ...tuttavia lo sanno tutti che lui non l'abbandona specialmente se sa che ha bisogno di lui , anche se è lei a non saperlo ...ecco perche è entrato nella sala della musica , ha lasciato la porta finestra aperta e ha aperto anche la finestra , si, cosi che lo possa sentire mentre picchia quei tasti , non importa se è notte fonda o prima dell'alba , lui deve farsi sentire al suo fianco , con quel piano sul quale alterna tocchi delicati a tocchi decisi , quelle dita che sanno sempre come muoversi
